L’arte della Flessibilità
Circa un mese fa mi sono data il compito di scrivere questo post. (Sono brava a darmi i compiti io) e poi subito sotto ho scritto…Ma se non lo so ancora…E in effetti è un po’ così, agosto è il mese della pagina bianca, del vuoto che va riempito con pensieri, idee, proposte. Il quaderno è sempre quello, trasparente, pulito, con i fogli minimal che mi danno la possibilità di scrivere tra le righe che è in fondo quello che mi piace fare nella vita di ogni giorno. Ma torniamo a noi e al nostro programma yoga 2023-24.
Sarà dedicato alla flessibilità, anzi si chiama proprio L’arte della flessibilità.
Certo, facile, potrebbe dire qualcuno. Flessibile per forza , chi fa yoga. E io invece non lo darei così per scontato. La flessibilità, che da bambini è un dono soprannaturale, (questa almeno è l’espressione di noi adulti quando vediamo un cucciolo di uomo fare la ruota sul prato) la si impara, la si esercita, deve farsi spazio tra le rigidità che gli schemi e le strutture del crescere hanno impostato. La fortezza del nostro Ego. Tutto il nostro crescere è stato un auto affermarci. Io faccio questo, io non amo quello, non lo faccio perché io… tutta una prosopopea autocelebrativa del nostro affermarci adulti, realizzati, cresciuti, di successo. Bene, poi ci scopriamo…rigidi…ma guarda! E allora vai di allungamenti, ginnastichine rilassanti, massaggi thai, tutto quello che rende al corpo spiragli di flessibilità.
La verità è che se non iniziamo a scardinare le rigidità che ci portiamo nella “centralina”, le nostre paure fisse, le posizioni saldamente arroccate nelle relazioni di tutti i giorni, difficilmente una o due lezioni di yoga ci aiuteranno a stare davvero bene.
Perché davvero bene, si sta prima di tutto dentro, e il corpo manifesta. Dopo.
Ma senza divagare, torniamo al programma yoga, cosa faremo? Lavoreremo sulla flessibilità mentale, sulla possibilità di adattare la posizione a noi, di modificare l’atteggiamento per un approccio più accogliente e morbido. Ci occuperemo di respiro, ci sarà sempre una sezione dedicata al Pranayam, sequenze tradizionali alternate a variazioni di Yang e Yin Yoga, rilassamento e consapevolezza (potrei anche dire meditazione ma in realtà c’è uno spazio appositamente dedicato alla meditazione nell’ambito delle nostre pratiche e quello è un settore a cui mi piace dedicarmi con assoluta dedizione- magari il prossimo compito che mi darò sarà proprio scrivere di questo). Ci saranno le pratiche colorate, i mantra, i mudra, i bandha. Ci sarà l’Hatha yoga tradizionale e l’invito a praticarlo anche oltre i tappetino. Ci saremo noi, tutto il gruppo, a sostenerci a vicenda, e a sentirci vicini gli uni agli altri. Così sarà, speriamo, quest’anno.
Tradizionale e moderno, leggero, flessibile quanto basta e … sorridente! Ti aspettiamo!
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